Venezia
Cose da fare e vedere a Venezia.
È sempre riduttivo fare una lista delle cose da fare a Venezia. In effetti, ci sono così tanti dettagli, scorci, che parlare dell’uno inevitabilmente danneggia l’altro. È anche vero, però, che in una città famosa in tutto il mondo, seconda solo a Roma per flusso di visitatori, la storia “turistica” finisce per oscurare le parti più “insolite” ma non per questo meno belle. Da qui la necessità di provare ad inserire altri “consigli” accanto alle fermate imprescindibili (Piazza San Marco, Ponte di Rialto, ecc.). Per quanto riguarda i periodi dell’anno per visitarla, sono da preferire la primavera e l’autunno, a meno che non amiate l’alta marea (continuamente monitorata dal centro maree del comune) e il Carnevale. Ha detto questo. Visitare Venezia, almeno una volta nella vita, vale sempre la pena, indipendentemente dalle stagioni e dalle condizioni climatiche.
Cuore della Serenissima Repubblica di Venezia e, allo stesso tempo, sala d’Europa. Piazza San Marco ha da sempre questa vocazione “glocal”: simbolo di Venezia e ambiente multiculturale per eccellenza. Inevitabilmente è la prima tappa per chi arriva in città. Una foto al centro di questa piazza trapezoidale sarà anche un rito abusato, per far arrabbiare qualche locale troppo zelante, ma è assolutamente “impegnato”. Attorno, solo opere di inestimabile valore: dalla Basilica al campanile e al Palazzo Ducale. Meraviglie che tutti invidiano alla città e all’Italia e che quindi meritano di essere trattate a parte.
Dopo essere arrivati in Piazza San Marco e aver scattato tutte le foto di rito, la prima cosa da fare è visitare l’omonima Basilica. Il motivo è presto detto. Rappresenta l’eredità vivente della cultura romana, bizantina e veneziana. Soprattutto quest’ultima poiché gli abitanti della Serenissima, orgogliosa cittadina marinara, hanno provveduto nei secoli ad abbellirla e decorarla con manufatti provenienti dalle più lontane terre d’Oriente. Del resto, considerando il mito della fondazione della chiesa, non poteva essere diversamente. La leggenda vuole infatti che la necessità di erigere un tempio sia nata in seguito al furto delle reliquie del santo ad Alessandria d’Egitto, da parte di due mercanti veneziani. I mosaici dorati all’interno non lasciano indifferenti nemmeno il più tenace degli agnostici. Vedi, nel Museo della Basilica, i Quattro Cavalli di San Marco. Fino agli anni ’80 queste sculture di Costantinopoli (trafugate alla fine del ‘700 da Napoleone Bonaparte e restituite alla città nel 1815 dopo la sconfitta di Waterloo) erano collocate sulla terrazza della Basilica. Successivamente è nata l’esigenza di proteggerli dalle intemperie ospitandoli in un’apposita sala del Museo allestita negli spazi superiori dell’atrio nord-ovest.
Insieme alla piazza e all’omonima basilica, il Campanile di San Marco è una tappa imprescindibile di una visita a Venezia. “El paron de casa”, come lo chiamano i veneziani, è un campanile di 99 metri, originariamente costruito per scopi di sorveglianza e difesa. Nel corso dei secoli ha subito diverse modifiche e rifacimenti, il più importante dei quali nel XVI secolo con la costruzione, ad opera di Jacopo Sansovino, della piccola loggetta alla base della torre. Importanti interventi furono eseguiti anche a seguito del 14 luglio 1902 quando crollò il campanile della piazza. Ci sono voluti 10 anni per ricostruirlo “com’era e dov’era”, secondo la famosa dichiarazione fatta durante il discorso di inaugurazione (25 aprile 1912) dall’allora sindaco Filippo Grimani, il politico più influente della città nel cambiare il XIX e XX secolo. Il Campanile di San Marco è famoso anche per il Volo dell’Angelo, atto di apertura del Carnevale di Venezia. Un artista, legato ad un cavo metallico, vola – “vola” in dialetto – dal campanile al centro della piazza. Dal 1962 un ascensore permette ai visitatori di raggiungere comodamente la cima in brevissimo tempo.
Il Palazzo Ducale è una tappa obbligata per chiunque voglia esplorare l’importanza storica, culturale e politica di Venezia, per secoli città ponte tra Oriente e Occidente. Un’architettura maestosa, emblema del gotico veneziano, ulteriormente impreziosita dall’enorme quantità di opere d’arte custodite nei tre grandi edifici che compongono la struttura. Struttura che fino al 1797 seguì lo sviluppo della millenaria República Serenissima (Palazzo Ducale fu sede del Doge di Venezia), passando poi prima in mano francese e poi austriaca, fino all’annessione italiana nel 1866. Tra la fine del l’Ottocento e l’inizio del ‘900 il giovane stato italiano intraprese un radicale restauro di Palazzo Ducale.